|
La costruzione del Goetheanum
attirò sul movimento antroposofico l'attenzione di un
pubblicosempre maggiore. Entravano ora a far parte del
movimento personalità che non volevano soltanto avere
qualcosa per sé, ma volevano dare. Erano disposte ad
offrire le loro capacità professionali, le loro
particolari specializzazioni, in breve tutta la loro energia
lavorativa.
Non era Rudolf Steiner ad «assegnare» compiti. I
soci venivano a chiedergli consigli ed egli li aiutava con
tutte le sue forze. Ma erano loro a dover prendere tutte le
decisioni. Soltanto così l'antroposofia poté
diventare un grande impulso senza invadere il campo della
volonta altrui.
Nacquero così i movimenti affiliati, le cosiddette
«figlie» dell'antroposofia.
|
1. «La tripartizione
dell'organismo sociale»
2. I «Memoranda»
di Rudolf Steiner - 1917
|
Grazie all'iniziativa di alcuni
antroposofi nacque un vasto movimento per la
«tripartizione
dell'organismo sociale».
Rudolf Steiner, pur recando valido aiuto a individui singoli
durante la prima guerra mondiale, non poté fare gran
cosa per l'innumerevole moltitudine di quanti soffrivano nel
mondo. Di questo era molto addolorato.
Attraverso un'iniziativa privata gli venne offerta la
possibilità, durante l'estate del 1917, di far
conoscere le proprie vedute sulla situazione di allora e
sulle necessità dell'epoca ad alcuni uomini di stato
tedeschi ed austriaci.
In una serie di «Memoranda» Steiner
dimostrò come la vera causa della guerra in corso non
derivasse dall'aggressività di certi Stati,
bensì dalla rovinosa confusione fra gli interessi
politici, economici e culturali che regnava nei paesi
belligeranti.
Soltanto la formazione per ciascuno di quei domini: il
politico, I'economico, il culturale, di corpi ben
costituiti, i quali agissero per avvicinare i popoli e non
per separarli, permetterebbe di evitare futuri conflitti
mondiali. I governi della Germania e dell'Austria avrebbero
dovuto, egli suggeriva, indicare come loro scopo di pace una
riforma da realizzare secondo un principio di tripartizione
dell'organismo sociale. I popoli dell'Europa Centrale,
effettuando questa riforma, sarebbero stati giudicati dal
mondo in generale, nonostante lo scatenamento delle
passioni, con maggiore comprensione. In Russia (dove
all'epoca caotica seguita alla rivoluzione di marzo, si era
infinitamente stanchi della guerra) una manifestazione
pacifica del genere avrebbe potuto esercitare un influsso
considerevole.
Rudolf Steiner ebbe un drammatico colloquio con Richard von
Kühlmann, divenuto nel 1917 Ministro degli Esteri in
Germania. Tale colloquio ebbe per risultato che il Conte
Arthur Polzer-Hoditz, capogabinetto dell'lmperatore
d'Austria, prendesse a studiare con molta attenzione il
memorandum in questione. Egli trovò (è scritto
nelle sue memorie) che la proposta di Rudolf Steiner
«considerava pienamente le necessità pratiche
dell'avvenire». Tuttavia i suoi
suggermenti gli sembravano così rivoluzionari da non
consentirgliene la difesa prima che l'lmperatore Karl non lo
chiamasse a udienza. Purtroppo l'udienza concessagli, nella
quale egli diede le sue dimissioni, fu l'ultima.
Così, quella volta, fallì I'idea della
«tripartizione».
|
3. Le condizioni della
Germania nel 1919
4. «I punti essenziali
della questione sociale»
|
Un secondo tentativo ebbe luogo nella
primavera del 1919. Dopo la sua capitolazione, nel novembre
1918, la Germania visse per parecchi mesi sotto la minaccia
di una terribile rivoluzione. La fame regnava. Le
manifestazioni, le insurrezioni armate erano all'ordine del
giorno. Gli operai chiedevano salari piu alti, la riduzione
delle ore di lavoro, la partecipazione alla direzione delle
ditte, ecc. Si riteneva rimedio universale la
nazionalizzazione dei mezzi di produzione.
Fra l'altro, alcuni industriali pregarono allora Steiner di
apportare il suo contributo alle discussioni, talvolta
turbolente, sull'avvenire della Germania che si tenevano in
tutto il paese. Egli diede la sua risposta, nell'aprile, con
una pubblicazione: «I
punti essenziali della questione
sociale». Inoltre,
insieme ad alcuni suoi collaboratori, si prodigò in
una serie di conferenze (in diversi sale, birrerie,
officine, davanti a industriali e operai svizzeri e
tedeschi). In quelle conferenze Rudolf Steiner e i suoi
collaboratori si sforzarono di dimostrare come gran parte
delI'agitazione rivoluzionaria fosse dovuta a ben altre
cause, più profonde, che non fossero quelle
generalmente supposte. Il «complesso di
inferiorita» degli operai proveniva dal sentimento che
essi si sentivano frustrati, non tanto nel dominio politico
ed economico, quanto in quello culturale. «Soltanto la
partecipazione ad una libera vita spirituale, la quale miri
ad impartire ad ogni cittadino la migliore educazione
intellettuale e morale possibile, potrebbe soddisfare le
vere rivendicazioni sociali dei lavoratori.» Per quanto
concerne la situazione materiale degli operai, Steiner era
formalmente d'avviso che la preponderanza così
accentuata del fattore economico nel mondo attuale non
può mai venir combattuta con mezzi politici.
Una politica interamente affrancata da ogni influenza
economica sarebbe la migliore protezione dei diritti dei
lavoratori. La politica dovrebbe avere unicamente la
funzione di stabilire sulla base dell'eguaglianza le
relazioni giuridiche fra i cittadini e farle rispettare. La
vita economica basata sulla collaborazione e l'associazione
dei produttori e dei consumatori, risulterebbe allora
compenetrata di sentimenti fraterni, e non sarebbe
più una lotta per il profitto. Rudolf Steiner, grazie
alla sua maniera cordiale e diretta di esprimersi,
trovò consensi soprattutto nel personale delle
fabbriche non organizzato in sindacati (personale che in
quel tempo costituiva ancora, in Germania, una gran parte
della classe operaia).
Ma i dirigenti delle organizzazioni sindacali, fortemente
legati a spirito di partito, fiutarono un pericolo nelle
idee che egli diffondeva. A causa della loro
opposizione il movimento per la tripartizione, nella sua
forma originaria, dovette venire abbandonato.
E così la speranza di Steiner, quella di risvegliare
un gran movimento popolare, fallì.
|
5. La pedagogia
steineriana
|
Da tutto questo poté sorgere
un'altra «figlia» dell'antroposofia: la
pedagogia
steineriana, che ben presto si
affermò in tutto il mondo.
L'idea della tripartizione dell'organismo sociale aveva
suscitato interesse a Stoccarda, soprattutto nella grande
fabbrica di sigarette Waldorf-Astoria. Operai ed impiegati
avevano accolto alcuni cenni che Steiner aveva fatto dei
suoi principi pedagogici. Tutti desiderarono per i loro
figli un nuovo metodo di educazione. Il direttore, Emil
Molt, appagò quel desiderio: investì un
capitale, fornì i locali adatti all'istituzione di
una scuola e pregò Rudolf Steiner di prepararne gli
insegnanti.
Steiner era stato come predestinato a quella mansione
dalI'esperienza eccezionalmente ricca compiuta da giovane.
Egli aveva già tentato, precedentemente, di svegliare
uno speciale interesse per la pedagogia nel movimento
antroposofico. Nel 1907, infatti, aveva trattato in una
esposizione importantissima la «educazione del bambino
dal punto di vista della scienza dello spirito», che
venne poi pubblicata in opuscolo. Egli mostrò come
una giusta comprensione delle leggi che governano il
divenire del fanciullo e dell'adolescente dovesse per forza
propria sfociare in una pedagogia completamente nuova.
Un piccolo gruppo di persone, per la maggior parte giovani,
abbandonarono le loro precedenti occupazioni per diventare
insegnanti della Scuola Waldorf. Ricevettero da Steiner
stesso la preparazione indispensabile. Furono tenute, per
loro, due conferenze al giorno: una su «antropologia
generale», I'altra su «metodo e pratica
dell'insegnamento». Fu inoltre istituito un seminario
per esercitazioni pratiche.
La prima conferenza sull'antropologia generale comincia
cosi: «Riusciremo nel nostro intento se lo
considereremo non solo come riguardante l'intelletto e il
sentimento ma anche come rivolto al conseguimento del
più alto livello spirituale-morale».
Questo fu il compito: aiutare l'entita animico-spirituale
del bambino, venuta sulla terra dopo un'esistenza
pre-terrena, a orientarsi nel mondo fisico e a fortificarsi
per la vita.
Rudolf Steiner mostra come l'essere umano in divenire avanzi
per un difficile cammino le cui tappe faticose sono ben
riconoscibili: esse corrispondono al successivo sorgere di
necessità materiali e morali ben determinate. Il
piano di studi e il metodo da adoperare nella futura scuola
furono concepiti per corrispondere, per quanto possibile, a
queste necessità.
Steiner non diede ai suoi uditori un insieme di
«ricette pedagogiche». Al contrario
dimostrò loro come la pedagogia non debba mai essere
applicata in maniera stereotipata, perché allora
inaridisce e muore. L'educazione è una 'Arte' nella
quale l'educatore si deve addestrare. Quell'arte è da
un lato rigidamente disciplinata da una legge fissa,
cioè dalla necessità di seguire con la massima
avvedutezza lo sviluppo naturale ed autentico dell'alunno,
dall'altro lascia all'educatore una piena libertà di
iniziativa personale.
Steiner offri una quantità
incommensurabile di feconde indicazioni. La sua pedagogia
traccia soprattutto ad ogni educatore il cammino per una
severa educazione di se stesso. A colui che segue tale via
con perseveranza i fanciulli stessi insegnano a poco a poco
come egli debba insegnare.
Questa confortante idea entusiasmò i
neo-educatori.
|
6. «La scuola
Waldorf»
|
Il 17 settembre 1919
la Scuola Waldorf fu solennemente inaugurata.
Tutte le materie insegnate furono
improntate all'arte. La pittura, il canto ecc. furono
inseriti in ogni programma, specie nelle prime classi.
Le nozioni comunicate non dovevano essere rivolte solo
all'intelletto del fanciullo. Si doveva cercare sempre di
farle agire in maniera veramente formatrice sul sentimento e
sulla volontà, perché a scuola il bambino va
«tutto intero» e non soltanto «con la
testa».
Tra gli allievi e i maestri si stabilì immediatamente
una relazione di assoluta franchezza e di cordiale
calore.
I fanciulli si recavano volentieri a scuola e ben presto il
reclutamento si estese all'intera città. Alla morte
di Rudolf Steiner la scuola contava già circa 900
alunni. La maggior parte dei genitori era costituita da
«non antroposofi»; la scuola Waldorf non aspirava
affatto a divulgare una particolare concezione del mondo e
della vita. La sua reputazione aumentò anche
all'estero. Professori di altre scuole, del tutto ignari di
antroposofia, cercarono di informarsi circa la pedgogia
Waldorf.
Steiner venne loro incontro con gioia, convinto che il
metodo della sua pedagogia poteva rendere fecondo
l'insegnamento in «qualsiasi» scuola.
In Germania, Svizzera, Olanda, Inghilterra, Steiner tenne
un'ampia serie di conferenze pedagogiche basilari, invitato
da insegnanti di differenti istituzioni scolastiche. Ma,
affinché fosse possibile un'attività
pedagogica molto estesa, bisognava che ci fossero delle
«scuole modello» in cui la nuova pedagogia venisse
praticata da un corpo insegnanti composto di antroposofi. A
tal fine Rudolf Steiner si dedicò in particolar modo
a perfezionare la scuola di Stoccarda.
Da Dornach vi si recò costantemente per assistere
alle riunioni dei professori. Sotto la sua direzione quelle
riunioni divennero un «seminario pedagogico
permanente» che lasciò un ricordo
indimenticabile in coloro che vi parteciparono.
Poiché Rudolf Steiner vi si manifestò, in
tutta l'estensione del termine, «maestro dei
maestri». Le sue visite nelle classi erano delle vere e
proprie feste. Egli amava i fanciulli dal piu profondo del
suo cuore e i fanciulli lo ricambiavano di pari affetto. Una
volta disse che pensava ogni sera a ciascuno degli allievi
della Scuola Waldorf.
Dopo la morte di Steiner, la pedagogia
«Waldorf» divenne largamente nota. Il Terzo Reich
ne ordinò la chiusura, ma dopo la seconda guerra
mondiale un grande numero di nuove scuole Waldorf fu fondato
in Germania e altrove.
|
7.Ampliamento della medicina
secondo la scienza dello spirito
|
Anche dei medici, oltre che degli
insegnanti, scoprirono che gli insegnamenti di Rudolf
Steiner erano in grado di arricchire notevolmente le loro
conoscenze professionali.
Già molto presto Steiner aveva rivolto la sua
attenzione a questioni inerenti la medicina.
In un ciclo di conferenze sulla «fisiologia
occulta» tenuto a Praga nel 1911, aveva dimostrato come
la scienza dello spirito (antroposofia) possa aprire nuovi
orizzonti su quanto concerne l'organismo umano.
Ma le sue indicazioni fruttificarono, conquistando un
più vasto pubblico, solo dopo che egli ebbe trattato,
in una conferenza tenuta a Basilea nel gennaio 1920, dei
problemi riguardanti la salute. Per iniziativa di uno dei
suoi uditori, il dottore in farmacia O. Schmiedel, Rudolf
Steiner tenne, in occasione della Pasqua del medesimo anno,
il suo primo corso sulla medicina, per medici, farmacisti e
studenti di medicina, che si erano riuniti nel Goetheanum.
In quell'occasione donò una grande quantità di
insegnamenti circa il modo di diagnosticare e curare le
malattie più diverse.
Con quel corso fu fondata la medicina di orientamento
antroposofico. Le con ferenze risvegliarono grande
interesse, tanto che, a richiesta di parecchi medici, Rudolf
Steiner dovette far seguire altri corsi su quella medesima
disciplina (1921-1924) sia nel Goetheanum, sia all'estero
(specie in Olanda e in Inghilterra).
La caratteristica tutta particolare della medicina ampliata
antroposoficamente, tale quale Steiner la espone nelle sue
conferenze, consiste specialmente nelI'includere, in base
all'indagine soprasensibile, la natura psichica e spirituale
del malato nello studio della sua malattia.
Come dice una frase essenziale tratta da una sua conferenza:
«la malattia stessa ci svela l'anormalità
&endash;con effetto di intensificazione o di
indebolimento&endash; di ciò che deve continuamente
operare nell'essere umano affinché possa vivere in
quanto essere spirituale.»
Steiner illustrava dei casi patologici servendosi di
moltissimi esempi e poté sviluppare, dalle sue
conoscenze sull'azione reciproca che avviene fra l'organismo
umano e i regni della natura, una terapia razionale.
Già nel primo corso sulla medicina Rudolf Steiner
aveva indicato un grande numero di nuovi medicamenti;
quelli, per esempio, che sono da applicare in
caso di malattie tipiche quali l'arteriosclerosi, quelli che
favoriscono il buon funzionamento del cuore, degli organi di
circolazione, del fegato, ecc.
Indicò pure un medicamento a base di vischio,
specifico contro il cancro. Medicamento sperimentato ed
elaborato attraverso ulteriori ricerche di laboratorio.
|
8. L'istituto Clinico
Terapeutico
9. Weleda
|
Le indicazioni date da Steiner ebbero
per conseguenza che, nel 1921, grazie all'iniziativa della
dottoressa olandese Ita Wegman, fu fondato un
«Istituto
Clinico-Terapeutico», ad
Arlesheim, non lontano dal Goetheanum.
Per la fabbricazione dei nuovi medicamenti, furono
installati laboratori ad Arlesheim e a Schwäbisch
Gmünd, nei pressi di Stoccarda (la odierna
«Weleda
AG»). Un gruppo sempre
crescente di medici cominciò a riunirsi intorno a
Steiner. Egli assisteva spesso alle loro consultazioni e
dava dei consigli molto precisi che risultarono sempre di
grande utilità. Il numero dei nuovi medicamenti
divenne sempre maggiore.
A questo punto e necessario precisare che in nessun
occasione Rudolf Steiner agì direttamente da
medico.
Già al principio della sua attivita in campo medico,
mentre stava concludendosi il suo primo corso per medici,
dichiarò nettamente: «Non interverrò mai
in alcun modo in un trattamento qualsiasi; non l'ho mai
fatto. Curare le malattie è compito di
medici professionisti».
Per essere un vero medico nel senso antroposofico della
parola bisogna, Steiner diceva, esser prima di tutto medico
nel senso della medicina ufficiale. Avrebbe trovato
riprovevole ogni dilettantismo in tale campo.
|
10. «Elementi
fondamentali per un ampliamento dell'arte
medica»
|
I suoi contributi, nell'ambito della
medicina, non avevano altro scopo se non quello di ampliare
la medicina generalmente praticata, non di sostituirla.
Durante l'ultimo anno della sua vita, Rudolf Steiner
scrisse, in collaborazione con la dottoressa
Wegman, un libro che può essere considerato come il
coronamento di tutta la sua attivita in campo medico:
«Elementi
fondamentali per un ampliamento dell'arte medica secondo le
conoscenze della Scienza dello
Spirito».
|
11. L'euritmia
curativa
|
L'attività svolta da Rudolf
Steiner nel campo della medicina rese possibile il sorgere
di attività professionali del tutto nuove: I'euritmia
e la pedagogia curative.
L'euritmia
curativa come mezzo terapeutico fu
proposta da Steiner stesso nel 1921, durante un suo corso
per medici.
Questa terapia mediante il movimento ha le stesse basi
dell'euritmia artistica. La sua applicazione richiede la
sorveglianza di un medico e una speciale istruzione.
L'euritmia curativa si basa sugli elementi del linguaggio:
le vocali e le consonanti; si collega quindi con la
fisiologia della parola ed investe l'essere umano intero,
perché l'intero organismo partecipa alla pronuncia
accentuata dei suoni del linguaggio che accompagna, per cosi
dire, con la propria risonanza.
Quando si ha un irregolare funzionamento o delle anomalie,
I'euritmia curativa può agire sulle varie parti
dell'organismo per mezzo dell'esecuzione
euritmico terapeutica delle vocali e delle consonanti.
Nel trattamento di disordini derivanti dal metabolismo e
nella correzione di parecchi difetti di posizione frequenti
nei bambini, I'euritmia curativa si è mostrata, col
volger del tempo, di particolare efficacia.
|
12. La pedagogia
curativa
|
I primi consigli concernenti una
pedagogia
curativa, secondo la scienza dello
spirito, furono dati da Rudolf Steiner nella primavera del
1924, quando tre giovani studenti che avevano avuto a che
fare con dei bambini anormali, si rivolsero a lui. Per suo
consiglio, quei tre giovani fondarono allora l'lstituto di
Pedagogia Curativa di Lauenstein presso Jena. Quasi nel
medesimo tempo furono condotti alla dottoressa Wegman nella
clinica di Arlesheim alcuni ragazzi «bisognosi»
come diceva Steiner «di cure animiche». Ben
presto, nei pressi del Goetheanum, fu creato un istituto di
pedagogia curativa: il «Sonnenhof».
Nel giugno 1924 Rudolf Steiner tenne il suo «corso di
pedagogia curativa» per coloro a cui questa nuova
attività stava molto a cuore.
L'idea fondamentale di questa pedagogia concepita da Steiner
è che lo spirito dell'uomo non può essere
soggetto a malattie, ma può essere impedito nel suo
sviluppo, durante la sua esistenza terrena, da un corpo
fisico insufficiente.
Tale insufficienza costituisce non un danno irreparabile per
la vita del fanciullo, bensì uno stimolo ad un
compito particolare assegnatogli dal destino: un compito che
potrà essere svolto soltanto con l'amorevole aiuto di
coloro che lo circondano. L'idea di una vita mancata, di una
vita senza valore, non viene concepita neanche
lontanamente.
Le cure segnalate da Rudolf Steiner per questi casi non
escludono dei medicamenti, anzi li comportano, ma ciò
che principalmente occorre è una assistenza speciale.
Essa deve essere nel medesimo tempo artistica e religiosa, a
base di musica, di pittura, di modellamento, di euritmia;
soprattutto di euritmia curativa. Rudolf
Steiner ripete spesso che il più lieve
miglioramento può avere grandissima importanza per lo
sviluppo dell'individualità di quei fanciulli. Da
allora la pedagogia curativa ha trovato in parecchi paesi
uomini e donne capaci che, in più di cento istituti e
villaggi specializzati, danno a migliaia di fanciulli
anormali nuove possibilità di sviluppo.
|
13. 'La Comunità
Cristiana'
|
Rudolf Steiner, col rispondere a
domande di viva attualità che continuamente gli
venivano rivolte, poté dare, negli anni del
dopoguerra, importanti impulsi allo sviluppo di diverse
attività professionali.
Nel 1921, alcuni giovani teologi, insieme ad alcuni studenti
che s'interessavano di questioni religiose e avevano
conosciuto l'antroposofia, domandarono a Steiner se li
potesse aiutare a rinnovare la vita devozionale e rituale
del cristianesimo. Egli rispose loro affermativamente,
ponendo però bene in rilievo che il suo compito non
era quello di fondare una nuova religione, ma di sviluppare
i metodi dell'indagine spirituale.
Negli anni 1921 e 1922 tenne tre grandi cicli di conferenze
su teologia teorica e pratica nei quali, secondo il giudizio
di esperti, dimostrò una competenza addirittura
stupefacente.
Più tardi fu in grado di dare il rituale dei nuovi
sacramenti cristiani che permisero, nel 1922,
I'instaurazione di un nuovo culto. Così, grazie
all'appoggio e ai consigli di Rudolf Steiner, i futuri
sacerdoti poterono fondare la «Comunita
Cristiana». Il dott.
Friedrich Rittelmeyer, conosciuto teologo evangelico, ne
assunse la guida. La «Comunità
Cristiana» si è sviluppata notevolmente nel
corso degli anni, soprattutto in Germania.
La sede centrale è a Stoccarda dove c'è anche
il seminario. L'attività ed i compiti della
Comunità Cristiana si sono sempre svolti
separatamente da quelli della Società Antroposofica
che non è un movimento religioso e non comporta alcun
culto.
|
14. Il metodo bio-dinamico
dell'agricoltura
|
Nel 1922, due giovani naturalisti si
rivolsero a Rudolf Steiner per domandargli come certe
indicazioni che egli aveva loro fornite circa i processi e i
ritmi della vita potessero venire utilmente applicate
all'agricoltura.
Per tutta risposta egli offrì loro una serie di
insegnamenti pratici sulla composizione di ingredienti
vegetali, che, aggiunti ai concimi naturali, ne avrebbero
aumentato l'efficacia. Nello stesso anno dette a un
agricoltore qualche indicazione complementare sulla maniera
di coltivare i terreni escludendo l'uso di concimi
chimici.
Da tale germe è sorta quella che viene chiamata
agricoltura
biologico-dinamica. Nel 1924,
Steiner, accogliendo la richiesta di agricoltori
antroposofi, tenne a Koberwitz, presso Breslavia, in una
proprieta appartenente al Conte C. Keyserlingk, una serie di
otto conferenze che costituirono poi il suo
«Corso
di agricoltura». Con esso
dimostrò come i risultati della ricerca spirituale
possano condurre ad una concezione della natura
completamente nuova. Nella cooperazione che ha luogo fra il
suolo, I'acqua, I'irradiazione solare, la vita animale e la
crescita delle piante, sono da distinguere due specie di
forze formatrici: le terrestri e le cosmiche. Nel mondo
vegetale, per esempio, I'azione delle forze terrestri
è visibile nei fenomeni quali la crescita e la
produzione delle sostanze; I'azione delle forze cosmiche nei
fenomeni quali la maturazione e la fecondazione.
Rudolf Steiner dimostra inoltre, sino nei più minuti
particolari, come in agricoltura si possano fino a un certo
punto stimolare, o eventualmente frenare, quelle due azioni
polarmente opposte. Questo può avvenire mediante
alcuni procedimenti naturali: il trattamento dell'humus con
prodotti speciali, I'inserzione nel letame di alcuni
ingredienti vegetali fatti ingerire dal bestiame nella sua
alimentazione, una ripartizione delle colture in
conformità delle esigenze biologiche del terreno,
ecc.
L'ideale sarebbe di istituire degli organismi agricoli in
cui la terra, le piante coltivate e gli animali vivessero in
un equilibrio spontaneo e sano. Un gran numero di
agricoltori e di orticultori lavorano oggi in molti paesi
d'Europa e di altri continenti seguendo tali principi.
Trent'anni di esperienza, coronati da successo in tenute
dirette secondo gli insegnamenti del «Corso di
agricoltura» confermano l'efficacia del metodo. Oggi
una gran quantità di osservazioni compiute durante
gli esperimenti di molti anni costituisce un importante
patrimonio di cognizioni a vantaggio di agricoltori ed
orticultori.
In alcuni laboratori i prodotti ottenuti vengono studiati
con nuovi metodi (come, ad es. quello delle
«cristallizzazioni»).
Il lavoro effettuato nelle masserie e nei
giardini col sistema bio-dinamico ha favorito gli
esperimenti sostenuti col proposito di ottenere piante e
animali domestici più sani ed un miglioramento nella
qualità dei prodotti. Questi sono ora a disposizione
dei consumatori dei diversi paesi sotto il nome di
«prodotti
Demeter»: denominazione
protetta dalla legge.
|
15. Altre iniziative in
campo scientifico
|
Le indicazioni di Rudolf Steiner si
rivelarono straordinariamente feconde non soltanto nelle
diverse attività professionali, ma anche in molti
rami della ricerca scientifica.
Per quanto concerne le scienze naturali siano menzionate in
particolare le sue esposizioni sull'essenza delle
«forze formative» completate sempre di nuovo dai
più diversi punti di vista.
Come abbiamo detto prima, Rudolf Steiner era arrivato
già da studente alla convinzione che la maniera di
osservazione della scienza naturale moderna altro non
può afferrare, in fondo, che il lato morto della
natura. Attraverso la propria osservazione egli vide che le
forze, le quali stanno alla base dei fenomeni organici,
provengono da regioni soprasensibili. Steiner chiamò
spesso queste forze «forze formative eteriche» e
mostrò come sia possibile, in una maniera simile a
quella di Goethe, studiare esattamente la loro
attività in base a diversi fenomeni fisici. (Come ad
es. osservando la forma e le metamorfosi di una pianta.)
Alcuni scienziati decisero di effettuare un tentativo:
quello di dimostrare sperimentalmente l'azione delle
«forze eteriche». Furono costruiti alcuni
laboratori, tra cui uno a Dornach sotto la direzione del
dott. G. Wachsmuth e del dott. E. Pfeiffer. Tramite alcune
indicazioni dio Steiner furono elaborati due metodi di
ricerca: il metodo «capillare-dinamico» da L.
Kolisko, e il metodo delle «cristallizzazioni» da
E. Pfeiffer.
Attraverso questi due processi è possibile vedere che
le formazioni risultanti da certe soluzioni di sali
metallici subiscono delle trasformazioni importanti non
appena vi si aggiungano sostanze organiche (p. es. Iatte
vaccino, sangue umano, ecc.). Dopo esperimenti effettuati
con la maggiore cura e attenzione si potè stabilire
che non soltanto queste sostanze, ma che an che un gran
numero di malattie creano la loro «immagine
parlante»; inoltre fu possibile rilevare che i colori e
le forme delle immagini dipendono dall'ora in cui è
stato compiuto l'esperimento. Ci si trovò così
di fronte ad una grande quantità di fenomeni che non
si potevano far risalire a processi chimici, ma permisero di
riconoscere l'azione di forze «non-chimiche»: di
forze «soprasensibil».
Già ai tempi di Rudolf Steiner erano stati pubblicati
i primi risultati di simili ricerche.
Dopo la sua morte, specialmente dopo la seconda guerra
mondiale, il numero delle pubblicazioni aumentò
considerevolmente. I due metodi di analisi si sono rivelati
di immediata utilità pratica: per esaminare la
qualità di alimenti e per la diagnosi precoce di
diverse malattie, tra cui il cancro.
In numerosi paesi esistono oggi dei laboratori dove si
lavora secondo le indicazioni di Rudolf Steiner.
I suoi impulsi non furono accolti soltanto da
sperimentatori, ma soprattutto da numerosi autori di opere
scientifiche. Non ci è possibile elencarne tutti i
nomi, ma e giusto accennare almeno ad alcuni campi della
ricerca scientifica in cui le indicazioni di Rudolf Steiner
si sono mostrate quanto mai feconde: la nuova immagine
dell'universo e della terra per astronomi, meteorologi,
fisici e botanici. Le «forze formative eteriche»
per i biologi. Nuovi aspetti sull'apparizione e sulla
evoluzione delle specie animali, per zoologi e
antropologi.
L'essere umano "oggetto principale di
tutte le ricerche" in particolare per medici e
pedagogisti. Le prospettive sull'evoluzione della coscienza
per gli storici di ogni campo. Gli scritti filosofici per i
teorici della conoscenza e gli psicologi; le idee della
tripartizione sociale per sociologi, storici, economisti e
giuristi. I molteplici impulsi artistici per filologi,
artisti e scrittori.
|
16. Riviste
antroposofiche
|
La letteratura esistente, che
già aveva notevoli proporzioni quando Steiner era
ancora in vita, si è andata sempre più
arricchendo con gli anni. Molti di questi scrittori
pubblicarono articoli in diverse riviste di orientamento
antroposofico che furono fondate con l'appoggio e la
collaborazione di Rudolf Steiner.
Nel 1921 esce a Stoccarda la rivista mensile «Die
Drei» a Dornach appare (siamo ancora nel 1921) il
settimanale «Das Goetheanum»,
organo della Società Antroposofica, sotto la
redazione del poeta e drammaturgo svizzero Albert Steffen
(1884-1963).
Oggi esiste nel mondo una considerevole quantita di riviste
antroposofiche.
|
17. Corsi 'universitari' di
antroposofia 1920-22
|
Molti uomini di scienza che
circondavano Rudolf Steiner coltivavano in sé il
desiderio di far conoscere l'antroposofia nel mondo. Furono
soprattutto certi studiosi più giovani a pregarlo di
tenere nel Goetheanum, e soprattutto nelle città
universitarie di vari paesi, corsi e conferenze. In
occasione di questi corsi universitari tenuti tra il 1920 e
il 1922, poterono parlare anche molti rappresentanti dei
movimenti affiliati.
Rudolf Steiner tenne molte conferenze dimostrando come la
scienza dello spirito possa incrementare ogni conoscenza e
rendere in generale più conscia ed efficiente la vita
umana. Risultato di quei corsi fu che l'antroposofia si
estese per raggiungere, nella prima metà del 1922, il
massimo della diffusione.
I viaggi intrapresi a quell'epoca attraverso tutta la
Germania furono per Steiner la prova del fuoco. Sale immense
di grandi città erano gremite di ascoltatori
nonostante i numerosi attacchi della stampa. Il 26
gennaio, quando Steiner parlò nella
sala della Società Filarmonica a Berlino, la polizia
fu costretta a regolare l'afflusso della folla. Una gran
parte non poté entrare. Invece a Monaco e a Elberfeld
&endash;sintomi inquietanti&endash; furono affissi manifesti
politici contrari a Steiner, e agitatori causarono
disordini. Alcuni minacciarono persino l'oratore.
|
18. Il Congresso
Occidente-Oriente
Vienna, giugno 1922
|
La più imponente manifestazione
pubblica fu quella che si ebbe in occasione del Congresso
Occidente-Oriente tenuto a Vienna nel giugno 1922.
Specialisti di tutte le discipline scientifiche, che
appartenevano al movimento antroposofico, vi parteciparono
con le loro conferenze e Steiner prese la parola per dodici
giorni consecutivi, davanti a duemila ascoltatori,
dimostrando come l'antroposofia possa intervenire in tutti i
campi. Il discorso finale fu dedicato al pensiero ispiratore
del Goetheanum.
In quegli anni era d'uso che dibattiti facessero seguito
alle conferenze di Steiner, specialmente durante i corsi
universitari. Così sorsero delle animate discussioni
dove egli stesso venne fatto centro di accanimento
polemico.
Steiner dette sempre esempi sorprendenti delle sue profonde
e particolareggiate conoscenze in ogni campo e della sua
prontezza di spirito.
Comunque, quel modo di affermare le proprie idee contro chi
gli dava fervida e sensazionale battaglia, non era certo di
suo gradimento. Egli non voleva dare prova del proprio
sapere o delle proprie capacita dialettiche, ma voleva
fornire a coloro che gli esponevano i propri problemi vitali
la buona occasione di riflettere a mente posata e
tranquilla.
Questa occasione era possibile trovarla nel
Goetheanum, con l'atmosfera di quiete e di concentrazione
che vi regnava. Rudolf Steiner era felice quando gli
studiosi delle varie discipline si riunivano a Dornach, dove
le forme del Goetheanum e il lavoro che vi si svolgeva
parlavano il suo medesimo linguaggio: un linguaggio
armonioso che poteva venire accolto da tutto l'essere umano,
e non soltanto compreso dall'intelletto.
|
19. L'incendio del primo
Goetheanum
|
Durante la notte del 31 dicembre 1922,
sul tardi, poco dopo che l'ultimo uditore ebbe lasciato il
Goetheanum, dove Rudolf Steiner aveva tenuto una conferenza,
il custode notturno notò del fumo nell'interno
dell'edificio. Il Goetheanum era in preda alle fiamme.
Furono compiuti tentativi disperati per salvare l'edificio.
Il fuoco si diffuse con spaventosa rapidità. Prima
che le due cupole crollassero, Rudolf Steiner ordinò
al gruppo dei volenterosi che si adoperavano per spegnere
l'incendio di allontanarsi. Durante tutta la notte la sua
preoccupazione principale fu che nessuno rimanesse
ferito.
Proprio mentre scoccava la mezzanotte le fiamme si
sprigionarono attraverso la cupola grande e illuminarono il
cielo. I vetri delle finestre diventarono incandescenti ed
esplosero in schegge. Infine, quando si abbatté la
cupola ovest, si vide uscire dalle canne metalliche
dell'organo un fascio di fiamme verdi e blu. Una folla
innumerevolc era accorsa dai luoghi vicini ed anche da
Basilea per assistere all'enorme rogo.
Silenzioso, Rudolf Steiner girava intorno all'edificio e
seguiva attentamente la devastazione prodotta dal fuoco.
Al mattino Rudolf Steiner diede istruzioni per continuare il
convegno nella falegnameria che miracolosamente era stata
risparmiata dal tremendo incendio. Il programma previsto fu
pienamento svolto. La sera tenne per i visitatori venuti da
parecchie parti della Svizzera e da altri paesi la
conferenza che era stata già annunziata e che fece
precedere da alcune parole sulla catastrofe della notte
precedente.
L'incendio del Goetheanum segna il culmine dei violenti
attacchi intesi già da anni a colpire Steiner e la
sua opera: attacchi provenienti da gruppi eterogenei di
critici e di avversari. Alcuni di essi adoperavano armi
leali. Altri non rifuggivano dai mezzi più indegni
per riuscire nei loro scopi. Quali fossero tali scopi si
vide ancora più nettamente dopo l'incendio: si
levarono voci nella stampa in cui si vedeva la soddisfazione
prodotta dalla distruzione del Goetheanum. Ma Rudolf
Steiner, infaticabile, non interruppe la sua
attività. Il fango che scagliarono contro di lui non
riusci a colpirlo né toccò quanto era rimasto
del Goetheanum: I'annerito basamento di cemento armato
ricoperto di neve.
L'incendio del Goetheanum coincise con una grave crisi del
movimento antroposofico.
Insegnanti, teologi, medici, biologi, fisici, giuristi,
economisti, storici, filologi: quanti avevano accolto
l'antroposofia erano animati da zelo di pionieri.
Nel caos del dopoguerra volevano porre le fondamenta di una
nuova civiltà. Tutti quegli specialisti si
concentravano troppo sulle proprie
«specializzazioni» e perdevano di vista
l'insieme.
Quelli dotati di una più larga visione passavano da
un «movimento affiliato» all'altro con l'idea di
realizzarne il programma il più possibile: iniziavano
un lavoro e presto lo abbandonavano per un altro. Anche i
giovani facevano sentire la loro voce: molti, reduci dal
fronte, entravano a far parte del movimento antroposofico ma
dichiaravano, dopo aver visto come stavano le cose, che
potevano intendersi con Steiner ma non con gli altri. Si
ebbe una dispersione. Chi voleva una cosa, chi l'altra.
Più di una buona volontà corse il rischio di
arrendersi, di non approdare a nulla. Alla maggioranza
sfuggiva il fatto che l'unica vera necessità era
quella di approfondire l'antroposofia; e non quella di
abbandonarsi ad attività esteriori, che già
erano molte. Nel gennaio e nel febbraio del 1923 Rudolf
Steiner dovette energicamente ricordare a coloro che
lavoravano nelle varie «figlise», che quelle
istituzioni, se erano nate e si erano a poco a poco
sviluppate, ciò era dovuto all'antroposofia.
E così nacque il motto: «...che le figlie non
dimentichino la madre». Il compito di Rudolf Steiner
nel 1923 fu quello di preparare un rinnovamento della
società antroposofica.
|