Rudolf Steiner, vita
Euritmia
L'euritmia è un'arte del movimento un'esperienza artistica in cui,
attraverso la gestualità, vengono manifestate in modo visibile le leggi
archetipiche del suono e del linguaggio e la connessione esistente fra
queste leggi e lo spazio interiore ed esteriore dell'uomo.
Il linguaggio parlato e musicale viene reso visibile attraverso il
movimento del corpo: ciò che normalmente è sperimentato solo dalla
laringe e dall'orecchio, può così risuonare nell'uomo intero.
Il lavoro euritmico risveglia ed affina la capacità di ascolto, oggi
così compromessa, che dovrebbe trovarsi alla base di ogni autentico
impulso sociale e la trasforma in coscienza del corpo e delle correnti
vitali che muovendolo si connettono intimamente alla struttura del
linguaggio e della comunicazione: ogni suono viene sperimentato nella
sua qualità intrinseca, che è identica in tutte le lingue.
Si può così riconoscere il carattere fluido e canoro che accomuna
vocali e note musicali, la facoltà strutturante e plasmatrice presente
in consonanti ed intervalli, e più ancora esprimere nello spazio
individuale e collettivo i ritmi e le leggi geometriche che vivono nel
loro incontro.
La mobilità interiore risvegliata dall'euritmia rinforza la vita
animica, permettendo alle forze di pensiero di trasformarsi in impulsi
volitivi sulla base di un sentire sano ed equilibrato.
"L'arte, - sosteneva Goethe -, è una rivelazione delle leggi segrete
della natura. Senza l'attività artistica esse non potrebbero mai
giungere alla nostra coscienza."
"Lo spettatore che accoglie l'euritmia solo come godimento
artistico, non ha affatto bisogno di conoscerne le leggi, come non è
necessario conoscere contrappunto o armonia o altre teorie musicali per
godere la musica. Ciò è ovvio per il godimento artistico di ogni arte,
poiché è insito nella natura umana che l'uomo sanamente dotato possieda a
priori quelle facoltà artistiche necessarie per accogliere l'arte che,
in quanto arte, agisce per forza propria.
Chi però, eseguendo l'euritmia, ha il compito di porla dinanzi al
mondo, deve penetrarne l'essenza, come il musicista, il pittore, lo
scultore devono penetrare nell'essenza della propria arte.
Nel nostro caso, se si vuole penetrare nell'essenza dell'euritmia
bisogna approfondire l'essere dell'uomo..." così Rudolf Steiner
introduceva, il 24 giugno del 1924, la prima conferenza sull'euritmia
come parola visibile.