Associazione per la Pedagogia Steineriana I Bricchetti

Dal 2010 l’Associazione per la Pedagogia Steineriana "I Bricchetti" opera senza scopo di lucro con l'intento di far conoscere l'Arte dell'Educazione avviata da Rudolf Steiner. Ci prendiamo cura dei bambini in età prescolare e scolare accogliendoli in ambienti rispettosi della loro elevata ricettività sensoriale. Ritmo e ripetizione sono strumenti educativi fondamentali per lo sviluppo di sane abitudini e di un pensiero duttile. Il bambino trae vigore dal ripetersi degli eventi e, imitando l'adulto, si lascia trasportare fiducioso da cadenze note, senza dover così ricorrere ad eccessive spiegazioni, perché si vuole preservare l’intuitività infantile. Gioco libero, canto, teatrini, cucito, acquerello, modellaggio della cera, panificazione sono alcune delle attività, esse si svolgono attraverso una chiara processualità, caratterizzate dalla sensatezza (per il singolo e la socialità) e dal gusto estetico; mai fini a loro stesse ma atte a stimolare la volontà del bambino, la manualità e l’amor per il fare. Attraverso i nostri percorsi artistici desideriamo fornire, momenti di respiro in cui l'approccio intellettuale alle cose possa acquietarsi e un tempo in cui sia la sfera dei sentimenti a mettersi in moto per scoprire nel laboratorio di musica e di teatro un linguaggio ad essa affine. Facciamo arte insieme per coltivare in primis la bellezza insita nell'uomo. Il rituale artistico ha in sé la forza per contrastare l'egoismo e l'indolenza, agevola la capacità di memoria e la mobilità dei concetti. L'individuo educato con l'arte è portato a percepire la realtà libera dai pregiudizi, è più attento ai bisogni altrui, è dotato di spirito d'iniziativa e spesso mantiene fino in vecchiaia l'attitudine al cambiamento, all'imparare, al meravigliarsi. Tramite i gruppi di studio, le conferenze e la ricerca artistica la nostra Associazione intende dare un contributo alla cultura attuale affinché il tema infanzia divenga un'urgenza in grado di stimolare l'autonomia di pensiero e la responsabilità della comunità educante. La facoltà delle generazioni future di sentire l'io come parte del mondo e il mondo come espressione dell'io nasce col bambino stesso, preservare e alimentare questo germe è, forse, il primo compito che abbiamo.