Accademia Sofia

Gli Uomini desiderano creare il loro abbigliamento in base al ricordo che avevano del loro aspetto in Cielo. Rudolf Steiner

In tempi passati, l'uomo viveva ancora in connessione con ciò che arrivava dal mondo spirituale, esisteva la profonda necessità di abbigliarsi con qualcosa che non si sentisse estraneo al proprio essere, ma al contrario, che fosse portatore di gioia e di piacere nella sue preferenze ed accostamenti cromatici.

L'anima dell'uomo era colma di sentimenti, di fantasia, di ideali ed aspirazioni che tendevano ad esprimersi in ogni forma d'arte, portatrice di Bellezza e Verità.

Tutto parlava di un'armonia che ancora era percepibile nei “ricordi”, ma al contempo assente nella realtà. L'entusiasmo verso il Bello, quello vero, quello che arrivava all'anima e la rischiarava, era presente: in ogni ambito la ricerca artistica era percepibile.

L'uomo, scegliendo il proprio abito, cercava di ricreare quell'immagine di se' stesso che nella sua memoria animica ancora brillava.

Oggi quel “ricordo” è svanito: l'impoverimento dei sentimenti, della cultura artistica, della bellezza, hanno lasciato il posto ad una fredda globalizzazione d'immagine. L'identità, l'Individualità è andata spegnendosi al punto che la diversità, l'originalità, il pensiero autonomo sono divenute uno scoglio sociale, un “difetto” anticonformista.

Le forme artistiche nascono sempre grazie ad una connessione con l'elemento spirituale: se l'Uomo vuol essere quel creatore di bellezza unica e geniale, deve ricucire il rapporto con la sua parte animico spirituale. Deve tornare ad essere completo, come completa è l'unione del principio femminile e maschile, per generare l'Uno, il figlio, l'arte, la creazione.

Il percorso che traccia Sofia, ha l'intento di far tornare l'uomo a se' stesso, alla sua vera natura spirituale, sposa del suo corpo fisico. L'Abito, nella sua essenza, diviene un ponte tra corpo-anima e spirito, uno strumento umano evolutivo per incarnare le doti dell'anima. Ogni aspetto – dal tessuto, alla forma, ai colori, verrà indagato profondamente nel suo significato spirituale antroposofico. Una visione etica, rispettosa dell'ambiente, della natura, del lavoro artigianale e non ultimo, dell'uomo. Un abito “su misura” ma una misura qualitativa e non quantitativa, un abito a misura dell'anima.

Rudolf Steiner scrive: “La parola bello è apparentata con la parola apparente, splendente: è bello ciò che appare, che splende, che porta il suo interno alla superficie. L'essenza del bello è proprio che esso non si nasconde, ma porta il suo interno alla superficie, alla forma esteriore. Cosicché il bello è ciò che porta il suo interno a manifestazione nella sua figura esteriore, lo splendente, ciò che irradia splendore, e raggiando manifesta l'essere nel mondo.”