Giornate di studio di Vetriolo 18-19-20 luglio 1997.
Nel suo cammino evolutivo l'umanità mostra segni sempre più chiari di voler passare da antiche forme di coscienza e di convivenza, che ne hanno preservato l'esistenza per secoli, a nuove forme che si affermano sempre più prepotentemente.
Già dall'inizio del XV secolo - momento in cui inizia a fluire l'anima cosciente - si annuncia un radicale cambiamento nell'individualità umana che vuole stare sempre più "sulle sue gambe".
Da circa un secolo, e più ancora negli ultimi decenni, questa tendenza ha preso nuovo vigore stimolata delle possibilità sempre più ampie offerte dalla tecnica. Ma ciò rischia di portare a comportamenti e modi di decidere più avventati e pericolosi; per cui diventa prioritario che l'uomo ritorni ad essere "signore delle proprie azioni" sviluppando una capacità di giudizio e un grado di coscienza assai più elevati da quelli oggi comuni.
La riflessione di Karl Martin Dietz sviluppata nelle Giornate di Vetriolo 1997 e qui riportata si inserisce nel discorso cominciato nelle precedenti edizioni delle Giornate e ora si concentra con raro acume da una parte sulle particolarità dell'evoluzione interiore fondata sulla autocoscienza del pensare e sugli "Esercizi complementari" dati da Rudolf Steiner (in particolare quelli della "spregiudicatezza" e "positività"), dall'altro approfondisce le condizioni che la nuovo coscienza pone alla vita sociale e alla collaborazione reciproca, specie in istituzioni come scuole, aziende commerciali, ecc.