Traduzione dal tedesco di Stefano Pederiva
Cieco dall’età di otto anni, Jacques Lusseyran (1924 – 1971) durante la guerra, a 17 anni, aveva fondato insieme ad altri studenti un movimento di resistenza per la libertà a la salvezza della dignità umana.
Venne arrestato dalla Gestapo il 20 luglio 1943 dopo tre anni di lavoro nella Résistance. Peter Selg ha raccolto diverse testimonianze di Lusseyran della vita nel campo di concentramento e di come Lusseyran riferisca della coesione della sua organizzazione francese per la resistenza nonostante le condizioni avverse del campo e l’alta percentuale di morti.
Fu uno dei circa 21.000 prigionieri sopravvissuti e liberati l’11 aprile 1945 dal campo di concentramento di Buchenwald.
Lusseyran aveva trovato il «courage de survivre», il coraggio di sopravvivere nel campo della morte di Buchenwald grazie all’aiuto delle forze che sono in relazione con l’antroposofia.
In appendice al testo di Selg è stato aggiunto il testo di Jacques Lusseyran La cecità - Uno sguardo nuovo sul mondo in cui Lusseyran analizza con estrema lucidità la sua condizione, («essere cieco ha cambiato il mio sguardo, ma non l’ha annientato») le sue sensazioni e come la cecità gli abbia permesso di ritrovare la luce interiore.
«Nel momento in cui ho perso la vista, ho ritrovato la luce dentro di me.»