Questa fiaba venne pubblicata nell’ottobre del 1795 sulla rivista “Die Horen”, fondata da Friedrich Schiller nel gennaio dello stesso anno; è l'ultimo racconto delle “Conversazioni degli emigranti tedeschi”. Fin dall’inizio è stata oggetto delle più svariate interpretazioni.
Per Rudolf Steiner le immagini di questa fiaba racchiudono in modo archetipico significative esperienze spirituali dell’uomo moderno. Tale lettura dà quindi grande attualità a questa piccola e del tutto peculiare opera di Goethe.
Il libro è arricchito da alcune considerazioni di Rudolf Steiner dal titolo “La spiritualità di Goethe quale si rivela nella sua Fiaba del serpente verde e della Bella Lilia”, una rielaborazione del suo lavoro sulla “Rivelazione occulta di Goethe” pubblicato nel 1899 sul “Magazin für Literatur” in occasione del centocinquantesimo anniversario dalla nascita di Goethe.
"Sulla riva del gran fiume, che da poco era straripato per le forti piogge, il vecchio barcaiolo, stanco della fatica del giorno, era disteso nella sua piccola capanna e dormiva. In piena notte lo destarono altre voci. Sentì che c’erano dei viaggiatori che volevano essere traghettati. Quando fu sulla porta, vide aleggiare sopra la barca, legata a riva, due grandi fuochi fatui che gli assicurarono di aver gran fretta e che già avrebbero voluto essere sull’altra riva."
"Le fiabe sono per l’anima un tesoro. Quel che danno allo spirito sussiste oltre la morte e, in altre nostre vite sopra la terra, porterà i suoi frutti. Esse ci fanno presagire oscuramente il vero e, dal presentimento, la nostra anima trae la conoscenza che a tutti noi occorre nella vita." (Rudolf Steiner)
Traduzione dal tedesco I. A.
Illustrazioni di Assja Turguenieff