Articoli e interviste per chiarire il mistero del 666 fra l'Apocalisse e l'Accademia di Condishapur.
Quaderno di Flensburg n. 1
Cosa si nasconde dietro il numero 666? Si aprono con esso gli abissi del male? Per svelare il mistero di questo numero, intraprendiamo con questo Quaderno di Flensburg un viaggio nell’antichità e seguiamo il cammino del patrimonio spirituale ellenistico e della medicina greca attraverso l’Oriente fin nell’Europa medievale.
Andiamo a conoscere l’età dell’oro delle scienze del regno islamico a Baghdad e nella Spagna moresca ed analizziamo ciò che accadde intorno all’anno 666 d.C. in relazione all’Accademia persiana di Gondishapur. Chi voglia comprendere che cosa avvenne in quell’anno deve confrontarsi con l’essere spirituale Sorath e ripercorrere ciò che egli intendeva fare dell’umanità nel VII secolo ed intende nuovamente fare ora, alla fine del millennio.
Occorre per questo anche una comprensione delle tre facoltà occulte che gli uomini conseguiranno in futuro. In questo libro cerchiamo di mettere in luce la differenza fra Arabismo e Islam, indicando alcuni pregiudizi e unilateralità di autori antroposofici sul tema, ed illustriamo processi soprasensibili collegati alla nascita delle scienze naturali materialistiche e dell’antroposofia. A completamento del tema, mostriamo come siano correlate al 666 la cosiddetta ottava sfera, la magia nera e la menzogna.
Questo quaderno fa parte di una collana di libri che vengono pubblicati ad intervalli regolari dall’Editrice Novalis. Ogni quaderno è rivolto all’approfondimento, nell’ottica della scienza dello spirito di Rudolf Steiner, di un tema specifico mediante articoli ed interviste con studiosi altamente qualificati. Vorremmo precisare che lo scopo di questi Quaderni di Flensburg non è quello di affermare tesi precostituite relative agli argomenti trattati; si vogliono, al contrario, presentare alcuni punti di vista che possono essere anche tra di loro contrastanti, ma che servono a meglio inquadrare il problema considerato. Ci si sforza così di seguire uno degli insegnamenti fondamentali di Rudolf Steiner, quello di non voler convincere all’accettazione di una tesi, ma di fornire gli elementi necessari perché ognuno di noi possa formarsi un giudizio, in piena libertà e consapevolezza. Ne consegue, quindi, che le opinioni esposte nel testo sono da attribuirsi unicamente alla persona che le esprime, la quale perciò se ne assume la responsabilità, senza che questo implichi l’accettazione da parte dell’Editore.