Articoli e interviste sugli esercizi indicati da Steiner per superare le debolezze umane.
Gli esercizi di autoeducazione contenuti in questo quaderno furono indicati da Rudolf Steiner stesso come percorso complementare alla meditazione.
Essi perciò non sono esercizi di meditazione, la loro esecuzione permette ad ognuno di padroneggiare meglio la propria vita, di rimuovere le inadeguatezze personali, quali la smemoratezza, la difficoltà di concentrazione, la mancanza di volontà e così via, nonchè di attenuare le unilateralità.
L'effetto sarà un rafforzamento dell'Io e un consolidamento della propria costituzione. La prima parte del quaderno è dedicata al processo dell'autoconoscenza; seguono le narrazioni di percorsi individuali nella pratica di esercizi, e infine l'esatta descrizione di altri esercizi. Il quaderno vuole dunque essere un incitamento a sceglierne uno o più e ad eseguirli.
Benchè essi appaiano molto semplici i risultati non tarderanno a manifestarsi e ben presto li si potrà costatare nell vita di ogni giorno.
Quaderno di Flensburg n.2
Questo quaderno fa parte di una collana di libri che vengono pubblicati ad intervalli regolari dall’Editrice Novalis. Ogni quaderno è rivolto all’approfondimento, nell’ottica della scienza dello spirito di Rudolf Steiner, di un tema specifico mediante articoli ed interviste con studiosi altamente qualificati. Vorremmo precisare che lo scopo di questi Quaderni di Flensburg non è quello di affermare tesi precostituite relative agli argomenti trattati; si vogliono, al contrario, presentare alcuni punti di vista che possono essere anche tra di loro contrastanti, ma che servono a meglio inquadrare il problema considerato. Ci si sforza così di seguire uno degli insegnamenti fondamentali di Rudolf Steiner, quello di non voler convincere all’accettazione di una tesi, ma di fornire gli elementi necessari perché ognuno di noi possa formarsi un giudizio, in piena libertà e consapevolezza. Ne consegue, quindi, che le opinioni esposte nel testo sono da attribuirsi unicamente alla persona che le esprime, la quale perciò se ne assume la responsabilità, senza che questo implichi l’accettazione da parte dell’Editore.