«L’abuso sessuale è “soltanto” un esempio di quanto sia invalsa nella nostra società l’abitudine di piegare a propria disposizione altre persone in qualche modo dipendenti.» (Mathias Wais)
L’abuso sessuale non è un fenomeno isolabile, descrivibile in modo netto e preciso, ma purtroppo si inserisce senza soluzione di continuità nel quotidiano e comune atteggiamento di superiorità e potere con cui l’adulto tratta il bambino.
In questo libro, l’abuso è descritto dal punto di vista dell’esperienza, dall’interno. Cosa provano la vittima, l’abusante, l’ambiente? E cosa proviamo noi tutti, pubblico ed esperti, riguardo al tema dell’abuso sessuale? Come possiamo comprenderlo, rapportarci ad esso?
Che posizione vogliamo assumere al riguardo? Fondandosi su ciò che hanno sperimentato in questo campo negli ultimi anni, gli autori parlano dell’esperienza di lavoro con le vittime, con gli abusanti, con le madri e l’ambiente circostante e, come consulenti all’educazione, delle conclusioni che da tale esperienza di lavoro si possono trarre.
Ottenere una spiegazione definitiva dell’abuso è impossibile, ma con tale approccio, Wais e Gallé vogliono innanzitutto sviluppare aspetti finora trascurati nei dibattiti che possono contribuire ad una comprensione dell’abuso in quanto fenomeno sociale.
Nel testo: Breve storia delle reazioni - “È semplicemente successo”: le strategie dell’abusante - “Non posso farci niente”: la “teoria pulsionale” dell’abusante - Quello che le donne fanno ai bambini, lo fanno per amore”? Le donne che abusano di bambini - “Dice che è amore”: dal vissuto della vittima - Così vicina, eppure così lontana: la madre - “Fallo per me”: la sopraffazione nella vita di tutti i giorni - Affrancarsi all’abusatore: psicoterapia di donne e uomini che hanno subito abuso - “Dov’è il problema?”: il lavoro di prevenzione sugli abusatori – Conclusioni: il potere e l’Io.