A cura di Sandra Chistolini
Il libro contiene gli atti dell'omonima manifestazione tenutasi a Bologna nel Gennaio 2000.
In particolare, interventi nei convegni "Istituzioni pubbliche ed iniziativa privata per l'innovazione dell'educazione nell'Europa del Duemila" e "Verso un'alleanza per il diritto all'infanzia". Sono inoltre riportati le trascrizioni di alcune conferenze riguardanti la pedagogia steineriana.
E' inoltre presente una sezione di immagini di vita delle scuole Waldorf e di esempi di architettura organica vivente per le scuole Waldorf.
Vecchi schemi, posizioni pregiudiziali, mentalità chiuse si oppongono ai cambiamenti profondi che investono anche i processi educativi, al punto da ridefinirne i contorni e da criticarne i significati. Il nuovo secolo fa propri linguaggi stereotipati nel momento stesso in cui persegue il primato della globalizzazione.
La periferia assume connotazioni di protagonismo insospettato capaci addrittura di frantumare colossi strutturali resistiti a decenni di contestazioni. Nel fluire, lievemente tempestoso, delle riforme tornano a chiedere cittadinanza i sentimenti di libertà e di democrazia coniugati con l’insegnamento e con la scuola.
L’Europa, unita per il raggiungimento di comuni obiettivi educativi, sempre di più si confronta con la diversificazione delle offerte didattiche, con il pluralismo delle istituzioni formative, con le strategie multiculturali. Nella crescita di proposte e speranze, con ampio valore educativo, un posto notevole è quello occupato dalla pedagogia che si ispira agli insegnamenti di Rudolf Steiner e che risulta diffusa in Italia e all’estero.
Emerge dovunque, con intensità diversa, un certo bisogno di essere nel cambiamento, al punto che esso afferra gli spiriti più attenti, non assopiti dal trambusto della folla, e li spinge ad inventare il proprio destino, adesso e per sempre, nella immanenza dell’esistenza terrena e nella trascendenza della spiritualità umana. La Scuola Waldorf risveglia attenzioni che mettono in crisi il pensiero della differenza, esso traballa, quasi annega, nei contenuti che aveva idolatrato. Diviene così quasi difficile credere che qualche altro, di specie diversa, riesca a raggiungere scopi, ad educare a valori di bellezza, giustizia, bontà, non violenza dei quali, per definizione, istituzioni accreditate, come la scuola statale, sembravano essere perentoriamente custodi inamovibili. Cadono le ideologie e si rinnovano le idee. Franano gli assolutismi e si restaurano i misteri. Si dilatano le informazioni e si dilaniano le certezze. In tutto questo, l’uomo è il protagonista eccellente, e probabilmente la sua essenza è proprio quella che lo porta a destituire la fissità, ma anche a cercarla come esigenza di intrinseca compostezza e nell’allontanarsi e nell’accostarsi alla fissità egli produce un movimento che è affermazione perpetua di vita.
SANDRA CHISTOLINI dopo aver insegnato per circa due decenni nella scuola statale, dal 1992 ricopre il ruolo di professore associato. È stata docente di Pedagogia scolastica presso l’Università degli Studi di Macerata, Facoltà di Lettere e Filosofia, negli anni 1992-1994. Attualmente è docente di Educazione comparata e Pedagogia sperimentale presso l’Università degli Studi di Perugia, Facoltà di Scienze della Formazione. Ha insegnato Pedagogia interculturale presso l’Università degli Studi Roma tre, Corso di Laurea in Scienze della Formazione primaria nel biennio 1998/2000e, presso lo stesso corso di laurea, insegna Pedagogia generale nell’a.a. 2000-2001. Tra le pubblicazioni di cui è autrice si ricorda lo studio Scuola Rudolf Steiner. Teoria prassi sviluppo, Roma 1998.