Introduzione di Beppe Grillo
Una delle frasi fatte più difficili da smontare -spacciata per di più come ultimissima conquista pedagogica - è quella che sostiene di non lasciare mai un bambino da solo davanti alla tv.
A pochissimi viene in mente che non è la sua integrità morale a preoccupare i responsabili dei palinsesti.
E' che la pubblicità esige che ci sia almeno la mamma con lui, o comunque un adulto con potere d'acquisto.
E' la tv che guarda noi: ci ha già fotografati, inseriti in fasce d'età, collocati in aree di reddito, raggruppati in categorie, divisi in serie, ripartiti in aree geogrfiche, codificati nei comportamenti, catalogati.
I programmi? Deboli pretesti per sostenetre i sempre più frequenti 'stacchi' pubblicitari, le televendite, le promozioni, le sponsorizzazioni.
In mezzo a questo vuoto di contenuti e a questo pieno di merci di ogni tipo, i bambini sono ostaggi di educatori e psicologi che tentano di giustificare strategie di marketing neppure troppo mascherate, delle quali diventano spesso inconsapevoli strumenti.
Perché i bambini non hanno bisogno della televisione, è la televisione che ha bisogno di loro.
Un libro chiaro, radicalmente contrario alla foresta di schermi (della tv, del computer, dei videogiochi, dei telefonini) che ha invaso le camerette dei ragazzi e il salotto di casa.
Un libro per tutti, ma soprattutto per genitori e maestri, che spiega cos'è la televisione, a chi serve, quali interessi rappresenta e perché bisogna aspettare che un bambino compia dodici anni prima di fargliela guardare.
Paolo Landi: ha pubblicato Manuale per l’allevamento del piccolo consumatore (Einaudi, 2000), Il cinismo di massa (Sperling&Kupfer, 1994), Cosa c’entra l’AIDS con i maglioni? Cento lettere di amore-odio alla Benetton (Mondadori, 1993), Lo snobismo di massa (Lupetti, 1991). Un suo intervento è stato pubblicato nel volume collettivo Caro Enzensberger - Il futuro della televisione, a cura di Alberto Abruzzese (Lupetti, 1994). È stato per qualche anno critico televisivo su vari settimanali. È docente a contratto al Politecnico di Milano. Vive e lavora a Treviso.