Chi non ha subito un lutto?
Sigwart, muore durante la I Guerra Mondiale, ma una volta "trapassato" cerca di mettersi in contatto con la famiglia attraverso sua sorella Lycki.
«Sono io a parlarti, tuo fratello Sigwart che ti ama» così iniza la sua prima Comunicazione nel 1915.
Il tema principale che affronta Sigwart è chiedere ai familiari di non piangere e di non essere tristi poiché questo non lo aiuta nel percorso che deve affrontare dall'altra parte del mondo fisico. Sigwart comunica come se non fosse morto pare ancora vivere tra le mura di Liebenberg e questo si avverte in ogni messaggio, egli stesso rivela che dove «è adesso» le distanze sono solo una concezione umana come il vivere e il morire.
Seguendo il percorso di Sigwart, possiamo costruire dentro la nostra anima "un ponte" che collega il nostro mondo a quello spirituale dove vivono i nostri cari e possiamo arginare le nostre ferite; cominciando a guardare alla morte con un occhio diverso.
Egli stesso la descrive positivamente come l'ingresso in un Regno di Luce e di Amore. E ogni sua parola è permeata di Amore: sentimento che trabocca da tutte le sue Comunicazioni, prende vita e riscalda il cuore di chi legge.
Sigwart si spinge oltre, spiegando il significato della I Guerra Mondiale, dell'avvento del Cristo sulla Terra e non mancano ulteriori sorprese e persone che lo accompagneranno.
Sono pagine di conforto: in queste Comunicazioni Sigwart consola i propri familiari, li aiuta a distaccarsi dal dolore per la sua morte e li accompagna alla scoperta di quello che c'è dopo... come ogni nostro caro ormai scomparso farebbe. Così una sorta di "trasformazione" avviene, Sigwart crea "un altro ponte" e ogni messaggio prende il volto della persona a noi più cara scomparsa.
Ricordiamo a tutti che queste comunicazioni furono sottoposte dalla cognata di Sigwart (Marie) a Rudolf Steiner, il quale espresse la sua totale approvazione su quanto veniva riportato.Traduzione dall'edizione tedesca del 2014 riveduta e corretta.
Botho Sigwart, autore e compositore nasce a Monaco 1884, era talmente dotato che a soli 7 anni scriveva Lieder ad orecchio. La passione di Sigwart non era solo la musica ma anche la filosofia e l’esoterismo. Nella sua breve vita si interessò appassionatamente di religioni orientali, Buddhismo, Teosofia, sino a incontrare Rudolf Steiner nel 1906, seguendo da quel momento con trasporto l’Antroposofia. Steiner era, infatti, amico dei conti di Eulenburg, ed era a volte ospite a Liebenberg, condivise questo profondo interesse con i fratelli Lycki, Tora, Karl e con la cognata Marie.
Allo scoppio della I guerra mondiale Sigwart aveva 30 anni, e partí come volontario nell’esercito tedesco, con il profondo impulso di difendere la Patria in pericolo, morí il 2 giugno 1915.
Le sue comunicazioni non hanno carattere medianico; Sigwart trasmetteva i suoi messaggi dall’Aldilà durante il giorno a persone non in trance ma coscienti, che poi provvedevano a trascriverli.