La formazione dei terapisti che si occupano della cura del corpo passa attraverso l’acquisizione di tecniche non solo efficaci ma anche capaci di conservare la qualità del gesto e rispettose del rapporto con la persona.
Il continuo confrontarsi con la pratica della terapia porta a riflettere sulla qualità dei gesti che andiamo a usare nei nostri interventi perché è da essa che dipende l’efficacia degli stessi.
Se parliamo di qualità è implicito che parliamo di più qualità, tra le quali poi scegliamo quella più giusta da applicare.
Un compito fondamentale è proprio quello di percepire e rielaborare quanto abbiamo eseguito nella pratica, esercitando continuamente il pensare, il sentire e il volere.
Infatti per quelle professioni che si esplicano maggiormente in un ambito pratico, portando il terapista ad un contatto prolungato con il corpo di una persona, diventa essenziale fondarsi anche su una “teoria della pratica “, cioè su quel “ pensare” le azioni che abbiamo eseguito che ci permette di comprenderle e di valorizzarle meglio.
Uno dei meriti di questo libro è proprio di aver evidenziato con oggettività le caratteristiche delle azioni terapeutiche. E questo senza perdere il rapporto con il mondo interiore delle persone implicate e mantenendo una visione spirituale che permea e contiene queste azioni.
Dall’introduzione di Roberto Fernetti
Rolf Heine, nato nel 1960, ha iniziato la sua carriera di infermiere esercitando in una casa di riposo. Ha acquisito esperienza professionale nei reparti di medicina interna e chirurgia con particolare attenzione all’assistenza dei malati gravi e terminali. È fondatore e direttore dell’accademia di infermieristica antroposofica presso la Filder Klinik e presidente dell’International Council of Anthroposophic Nursing Associations (ICANA).
Opera realizzata con il sostegno di SIMA, Società Italiana di Medicina Antroposofica