Una punizione sensata deve dare all’altro la possibilità di sostenere un processo guidato di autopurificazione, che egli non riesce (ancora) a fare con fini e azioni che si pone da se stesso. Essa può essere tuttavia solo un inizio: in colui che è stato punito “giustamente”, i passi fondamentali avvengono solo in seguito.
Sarebbe comunque meglio rinunciare a prendere provvedimenti di punizione, sostituendoli con un passo nella propria autoeducazione, agendo così in modo impercettibile ma efficace sul bambino.
L'educatore quindi, se ha veramente compreso interiormente il suo compito, dovrebbe essete in grado non tanto di "punire", ma piuttosto di prevenire guidando le azioni nella giusta direzione.
Gli autori considerano infatti la punizione un aiuto per l’evoluzione individuale, dandoci molti validi spunti per comprenderne il significato pedagogico.
Traduzione dal tedesco di Roberto Guardigli riveduta e corretta da Luciana Pederiva