Alla svolta dei tempi, nella notte di Pasqua di due millenni fa, tre terremoti terrorizzano gli abitanti di Gerusalemme. Cosa li ha provocati?
In questa sua opera Judith von Halle ne indaga le cause spirituali e porta il lettore ad approfondire il tema dell’interiorità della Terra cui Rudolf Steiner ha dedicato un’unica conferenza il16 aprile 1906, senza mai più ritornarci sopra, in occasione dell’eruzione del Vesuvio.
Per l’Autrice questo triplo terremoto non ha nulla a che vedere con l’azione di Arimane, perché quest’ultimo era già stato messo “in catene” attraverso la discesa del Cristo negli strati o sfere terrestri. È un triplice terremoto avvenuto in tutti e nove gli strati terrestri, riguardante perciò l’intera evoluzione della Terra: meno comprensibile localmente, spazialmente, che temporalmente. Di fatto questo triplice terremoto viene messo in relazione con l’Anticristo, il cui progetto finale era di partecipare alla Resurrezione – aggrappandosi e abusando dell’atto cristico – per far così fallire il suo impulso per l’eternità.
Di particolare interesse per il lettore l’indicazione di come la discesa del Cristo nei primi 7 strati che costituiscono l’Interiorità della Terra e la progressione del discepolo spirituale nei 7 gradi del suo cammino di Iniziazione cristiana e cristiano-rosicruciana giungano a corrispondersi. Tuttavia il Cristo ne attraversa 9, e anche alla domanda su tale differenza viene data un’illuminante risposta.
"L’Umanità sta progressivamente acquisendo la capacità di vedere la realtà al di là del mondo sensibile: quella eterica e degli esseri che vi si manifestano. Non di meno, la maggior parte dell’Umanità oggi è, con ogni evidenza, sempre prigioniera delle barriere poste alla conoscenza dalla percezione puramente sensibile tipica dell’Epoca oscura. Perciò quel tesoro prezioso rappresentato dal pensiero cosciente minaccia di essere vittima del mondo materiale esteriore e di degenerare in una struttura mentale rigida, di natura intellettualistica. Le forze che vogliono favorire questo processo di irrigidimento di tutte le forze dell’Io si stanno facendo valere nella nostra epoca e a partire dal risveglio del quarto arto costitutivo umano grazie al Mistero del Golgota, l’Io, sono impegnate al massimo per annientarlo. Di fronte ai suoi fratelli umani che non si consacrano al cammino dello sviluppo spirituale, il discepolo spirituale ha dunque una responsabilità maggiore, per riconoscere e dunque limitare l’azione di dette forze. Stiamo assistendo al predisporsi di un processo che già Giovanni a Patmos contemplò e riportò nella sua Apocalisse oltre duemila anni fa: pochi devono farsi carico in favore di molti in tempi presenti e futuri. Farsi rappresentante e servitore dell’Umanità ormai non è più conseguenza della trasmissione delle facoltà di chiaroveggenza, ma del proprio progredire nella scoperta autonoma del mondo spirituale, che l’essere designato realizza volontariamente attraverso le sue incarnazioni dopo la venuta del Cristo (..) "
Judith von Halle