È possibile per l’uomo di oggi, divenuto oramai completamente moderno, incontrare lucidamente il Cristo, il Logos, l’Io Sono?
È possibile per un essere umano, nelle condizioni della lucida coscienza di veglia, l’incontrare quella Realtà, che è l’unico fondamento della sua libera autocoscienza? Un tempo, era possibile all’essere umano incontrare il Divino, il Logos, l’Io Sono, in uno stato di ebrezza mistica, in uno stato di coscienza trasognato, fondato su un sentire travolgente, ossia in uno stato di coscienza ‘estatico’, che normalmente escludeva la lucida autonomia della coscienza umana. Ma per quanto ammirevoli fossero quelle esperienze mistiche, l’uomo moderno avverte oggi come sua esigenza radicale la necessità della libertà e dell’autocoscienza.
Da questo punto di vista, l’esperienza di Judith von Halle – comunque la si voglia giudicare – risulta nuova e con caratteri alquanto diversi da quelli di precedenti esperienze di uomini e donne che, nell’esperienza mistica del passato, hanno incontrato il Logos ‘fuori’ delle normali condizioni della coscienza sveglia.
L’eccezionalità dell’esperienza del Mistero del Golgotha, compiuta da Judith von Halle, sta proprio nella sua lucida coscienza scientifica, nel suo non essere passata attraverso il condizionamento delle confessioni cristiane, nella sua assoluta libertà ed autonomia pensante nei confronti dell’esperienza stessa, di quella esperienza che Rudolf Steiner chiamò l’incontro con il Cristo in eterico.