Questo è lo straordinario racconto autobiografico di una protagonista del Novecento italiano.
Giulia Maria Crespi appartiene a un'importante famiglia lombarda, di cui ha proseguito la tradizione filantropica e di impegno civile.
Con naturale voce narrativa, senza autoindulgenza, con sincerità e nessun timore reverenziale racconta qui le molte avventurose storie della sua vita.
Centrali nel libro sono le vicende del «Corriere della Sera», di grande importanza per la storia del nostro Paese. Giulia Maria Crespi, che in modo crescente partecipa alla gestione del giornale, si adopera in una battaglia per l'ammodernamento del «Corriere», in consonanza con la parte piú progressista dell'opinione pubblica.
Una svolta coraggiosa ma irta di difficoltà, che nel 1974 la costringeranno a lasciare la gestione del giornale. Si occupa sempre piú della Fondazione Crespi Morbio per Famiglie Numerose e di Italia Nostra.
Nel 1975 assieme a Renato Bazzoni fonda il FAI (Fondo Ambiente Italiano) per la tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e ambientale.
Da 40 anni lotta strenuamente per difendere l'agricoltura biodinamica in Italia, in particolare quella organica.