Johannes e il giardino incantato narra la meravigliosa avventura di un fanciullo, che riesce istintivamente a entrare in contatto con gli esseri della natura, piante, fiori, animali, e a vivere nel loro mondo una vicenda, che ha la forma e il fascino della favola, ma la tempo stesso esprime il contenuto esoterico che le è essenziale.
Il valore della narrazione è appunto questo suo significato "magico", sovrasensibile, che via via si rivela, mentre viene rispettato il canone della migliore fantasia fiabesca.
Frederik van Eeden (Haarlem 1960-Bussum 1932) fu uno dei massimi esponenti della cultura olandese del primo '900. Medico neurologo, s'interessò soprattutto all'infanzia, i cui problemi seguì con particolare attenzione.
Come artista tentò lo svecchiamaneto della cultura romanica e manifestò spirito aperto verso nuovi influssi: operò infatti una sorta di combinazione tra brahmanesimo e tolstoianesimo, cui non fu assente, sin dall'inizio, uno spiccato interesse per la figura del Cristo.
Uomo di pensiero, permeò l'intera sua opera di un'ansia di ricerca che lo portò a produrre in campi molto diversi: s'interessò infatti di filosofia, teatro, poesia e metafisica, lasciando ai lettori un esempio di grande duttilità e sensibilità.