Nel “Canto di Sigfrido” è narrata la storia del più grande eroe del mondo germanico-nordico.
Gli avvenimenti descritti si verificarono realmente tra il V e il VI secolo d.C. e diedero luogo alla composizione della Canzone dei Nibelunghi.
In questo libro l’autrice descrive innanzitutto il mondo nordico, norvegese e islandese, e i suoi valori attraverso la mitologia norrena.
Di questo grande Iniziato precristiano è narrata non solo la storia ma anche gli avvenimenti seguiti alla sua morte, che condussero alla tragica fine della civiltà nibelungica.
La leggenda dell’eroe ispirò anche Wagner che compose la tetralogia L’anello del Nibelungo (“L’oro del Reno”, “Siegfried”, “La Valchiria”, “Il crepuscolo degli dèi”).
Il leitmotiv dell’opera wagneriana è l’amore tra Siegfried e Brünnhilde che, alla fine, balza sul rogo dell’amato Siegfried con il suo cavallo Grane e insieme incendiano il Walhalla.
Sono vicende che appaiono come un quadro dipinto a forti tinte, come forti erano le passioni di amore e di odio che animavano quel mondo, perché il Cristo non lo aveva ancora penetrato.
Nel “Canto di Sigfrido” la luce della conoscenza di Rudolf Steiner illumina quelle vicende, che diversamente sarebbero rimaste avvolte in un mistero, affascinante ma oscuro.