Quelli sulle “cose ultime” sono pensieri estremi, posti al confine tra la vita e la morte, tra l’essere e il nulla.
L’opera si interroga sulle “domande ultime” a partire da tre dipinti (un trittico) di straordinaria rilevanza:
- la Crocifissione di Matthias Grünewald a Colmar,
- il Cristo nella tomba di Hans Holbein il giovane a Basilea
- la Madonna Sistina di Raffello a Dresda.
Queste tre opere hanno generato una vera e propria storia degli effetti in ambito letterario, filosofico e teologico.
Ognuna, ovviamente, ha una sua peculiarità ma nessuna delle tre avrebbe potuto essere dipinta dal proprio autore e poi ammirata dai molti osservatori se la croce cristiana non avesse ricoperto un ruolo tanto rilevante nella storia dell’Occidente.
Ogni grande opera d’arte visiva, come ogni romanzo o poesia, più che risposte suscita domande. Alcune di queste domande sono come punti interrogativi conficcati nella linea d’intersezione tra la terra e il cielo, tra il “tempo penultimo” e il “tempo ultimo”.
Il “tempo ultimo” non è solo il tempo della fine di ogni persona ma anche quello delle cose e del mondo.
Lo studio si avvale dell’Introduzione di Mons. Erio Castellucci, della Postfazione di Piero Stefani e dei commenti alle immagini di Gabriella Caramore e Maurizio Ciampa.
L’opera si interroga sulle “domande ultime” a partire da tre dipinti di straordinaria rilevanza: la Crocifissione di Matthias Grünewald a Colmar, il Cristo nella tomba di Hans Holbein il giovane a Basilea e la Madonna Sistina di Raffello a Dresda.