“La musica autentica va cercata nell’inudibile. Ma per apparire nel nostro mondo terreno, deve immergersi nell’udibile.”
“Nell’esperienza musicale usciamo dal nostro uomo di tutti i giorni, con la parte “eterna” del nostro essere viviamo in quella sfera dell’universo, dove creazione, vita e finalità degli dei agiscono in una corrente che fluisce.”
Una sintesi delle affermazioni di R. Steiner per arrivare a una visione d’insieme dell’essenza della musica e del compito dell’euritmia.
In questo testo Lea Van der Pals, a partire dalla sua profondissima esperienza di euritmia, si addentra nella dimensione della musica e sulla scorta delle indicazioni di Rudolf Steiner riflette per riscoprire le corrispondenze tra essa e l'uomo, tracciando così una via di conoscenza sorprendente e rivelatrice, che può dischiudere reminiscenze e visioni nuove. Mette a fuoco, con spirito delicato e suggestivo, l'aspetto archetipico degli elementi costitutivi, ritmo, note, intervalli e tutto ciò che fa di quest'arte, incorporea ed essenziale, l'arte centrale tra tutte le altre, quella che prescindendo dalla materia è "totalmente forma e contenuto", come disse Goethe
Lea van der Pals (1909-2002) nasce a Berlino, figlia del compositore Leopold e di Marusha, di origini russe. Nel 1915 la famiglia si trasferisce a Dornach (Svizzera). Lea conosce così l’euritmia già dall’età di sei anni e nel 1928 entra a far parte del gruppo di studio dell’Eurythmeum, che poi guiderà dal 1972 al 1979. Inizia a collaborare con la scuola dell’Eurythmeum nel 1929, dirigendola poi dal 1948 al 1986. Ha girato in tutta Europa e Nord America in numerose tournée.
Traduzione di Daniela Castelmonte e Maria Enrica Torcianti