Indice volume 1:
Prefazione
Proemio: "Il giorno di solitudine". Una visione del giovane Antonio Rosmini
1. Le società tripartite degli Indoeuropei
2. Nord contro Sud: conflitti e assimilazioni
3. Il mistero dell’antico Israele
4. La sintesi romana
5. Verso la maturazione del mondo antico
6. La nascita del Verbo nell’anima umana
La cultura dell’anima è una disciplina antica e nuova della vita umana. In quanto rispondente al bisogno dell’uomo di adeguare sé alla propria essenza, potrebbe esser detta l’arte di rendere umano l’uomo.
Argomenti di questo volume: Le società tripartite degli Indoeuropei - Il mistero dell’Antico Israele - Il mondo greco-romano - La nascita del Verbo.
Appendice iconografica
"Per Cristo stesso, in quanto Verbo incarnato, le tentazioni significano qualcosa di più: con esse è in gioco il senso stesso della Sua missione redentrice, esigente il sacrificio perfetto di sé al Padre. Per questo ad ogni tentazione Egli contrappone il riconoscimento della sovranità di Lui su ogni esistenza. Ma per la natura umana, che Egli ha assunto, il superamento delle tre tentazioni sancisce la possibilità di una sintesi individuale delle forze dell’anima già un tempo funzionali alla vita dell’organismo sociale. Ciò comporta un mutamento sostanziale della posizione dell’uomo nel cosmo.
Fino allora egli era tenuto a riprodurre in sé una parte della vita del cosmo, nel cui ordine complessivo risiedeva il suo fine. Da ora egli è chiamato a partecipare alla vita del Verbo e, secondo il Suo modello, realizzare nella propria anima un compendio del cosmo intero. Se prima il fine della sua esistenza era al di fuori di lui, nel cosmo, ovvero nella società che ne costituiva il riflesso, ora questo fine è in lui. Si badi bene, non lui stesso, ma il Verbo che abita in lui. Tale è il coronamento del processo iniziato con il destarsi dell’individualità nel mondo greco-latino, e che senza l’intervento del Redentore si sarebbe risolto in una mera celebrazione di sé da parte dell’uomo. Ora egli è invece investito da Dio stesso di una dignità regale nei confronti della propria anima, e tramite essa, del cosmo. Una regalità, invero, che trova il suo limite nell’organismo universale degli Io sovrani retti dalla volontà unificante dell’Ente creatore". (Volume 1, pagg. 300-301)