Che differenza c’è tra il cibo prodotto in modo cosiddetto “convenzionale” o in agricoltura e allevamento biologici? Come affrontare in modo corretto il tema dell’utilizzo di pesticidi e di organismi geneticamente modificati in agricoltura?
Si chiama “Viaggio all’origine del cibo” e si può considerare l’essenza del messaggio che la rivista online Valore Alimentare porta avanti da ormai dieci anni.
E di un viaggio vero e proprio si tratta in questo libro, partendo da una considerazione: del cibo di cui ci nutriamo e che introduciamo nel nostro corpo, sappiamo nulla o poco e spesso in maniera confusa.
Del cibo non ci preoccupiamo più, salvo quando origina dei disturbi e ci condiziona la vita.
Riappropriarci di questo valore è invece necessario per capire chi siamo, da dove veniamo e (anche) dove vorremmo andare.
Il viaggio per riappropriarci di questo elemento vitale parte dal regno vegetale (nelle parole di Paolo Pistis, agricoltore biodinamico), e quindi dalla terra, e dalla sua fertilità, che non viene considerata dall’agricoltura convenzionale e invece viene coltivata e nutrita nell’approccio biologico e biodinamico.
Il secondo passaggio è dedicato agli animali e a come vivono negli allevamenti tradizionali, confrontati con quelle realtà che rispettano le caratteristiche proprie di ciascuna specie (gli allevamenti biologici, descritti da Marcello Volanti, veterinario).
La prima parte si conclude trattando i processi di conservazione e trasformazione: vegetali e animali diventano parte della catena produttiva allo scopo di creare alimenti più o meno lavorati e “conditi” a seconda dei gusti dei consumatori teorizzati dalla moderna industria alimentare (Andrea Curioni, Università di Padova) e a seconda delle esigenze di conservazione.
Il viaggio prosegue approfondendo alcuni degli aspetti di più stretta attualità che interrogano il mondo dell’agricoltura, ma non solo: i danni alla salute derivati dall’impiego di pesticidi (Carlo Modonesi, Università di Parma) e i rischi insiti negli OGM (Marcello Buiatti, genetista).
L’ultimo passaggio è dedicato alla qualità del cibo (Matteo Giannattasio, Università di Napoli, direttore scientifico della rivista online): come fare a riconoscere un cibo di qualità e che cosa intendiamo con questo concetto. Come scegliere nella consapevolezza di avvicinarci a una qualità attendibile, nel rispetto della nostra salute e di quella della terra che dovrebbe starci a cuore.