È una scelta che va evitata, perché comporta il rischio di entrare in una spirale da cui è poi difficile uscire: tante analisi inutili e costose, diete che cambiano in continuazione e che possono nuocere alla nostra salute, la frustrazione per il mancato arrivo dei risultati sperati. Il comportamento giusto è, invece, quello che si dovrebbe assumere per qualsiasi altro disturbo: affidarsi a un medico attento e scrupoloso e seguire i suoi consigli.
Una guida utile
Il nuovo Quaderno di Valore Alimentare che vede la luce in questi giorni nasce con l’intento di sgombrare il campo dalla confusione che regna sovrana su questo tema, fornendo un’informazione corretta e il più possibile documentata. Leggendolo si trovano le risposte ai tanti interrogativi che oggi ci poniamo. In che cosa differiscono le allergie dalle intolleranze alimentari? Perché ci sono sempre più persone che soffrono di questi disturbi? Quale responsabilità hanno il nostro stile di vita e i nostri comportamenti alimentari? C’entra la qualità del cibo? Possiamo fare qualcosa per evitare di diventare allergici e se lo siamo diventati, quali alimenti dobbiamo evitare per non andare incontro a una reazione allergia? Si può guarire da questi disturbi? Il quaderno documenta come il dilagare delle allergie e delle intolleranze alimentari sia l’inevitabile conseguenza del rapporto perverso che abbiamo instaurato con il cibo e con la natura che ce lo elargisce. Il cibo, infatti, ha perso la sua sacralità. Un tempo dono divino (si pregava prima di iniziare il pasto), è ormai decaduto all’umile rango di bene di consumo. È il risultato di metodi di produzione e lavorazione che assicurano la quantità, ma non la qualità. Non sfugge nemmeno alla logica dell’ ”usa e getta”, anzi peggio, del “non usa e getta”. Così ne finisce nella spazzatura buona parte, nonostante sia ancora buona da mangiare. Ed è da questo irriverente atteggiamento che nascono gli scandali alimentari ricorrenti e le eccessive offerte del prezzo stracciato che riempiono il carrello della spesa.
Sempre meno qualità
È per questi motivi che buona parte del cibo che oggi consumiamo fa fatica a svolgere degnamente il suo compito, cioè quello di nutrire, dare piacere e mantenere in buona salute. Anzi, sta diventando sempre più causa di disturbi, perché spesso viene digerito con difficoltà e apporta tante sostanze estranee al nostro organismo che, accumulandosi, diventano nocive. E così siamo costretti a seguire una dieta priva di questo o di quell’altro alimento (che non di rado sono tra i nostri preferiti). Per questo e per altre ragioni, come la sostituzione del latte materno con il latte in polvere, l’eccessiva igiene, l’inquinamento ambientale e – poteva mancare – lo stress, è inevitabile che, oltre a quello digestivo, stia dando segni di cedimento anche il sistema immunitario. Quest’ultimo, cui spetta il compito di difenderci dalle aggressioni di tutto ciò che di estraneo, entrando all’interno del nostro corpo, possa arrecarci danno, sta letteralmente “perdendo la testa”. Ormai è responsabile di allergie e di altre patologie su base immonologica, come la dermatite atopica e la celiachia, perché scambia per nemici da combattere anche sostanze estranee innocue o addirittura necessarie al nostro organismo, come le proteine alimentari. E non potrebbe essere diversamente, poiché si trova a fronteggiare – situazione unica in tanti millenni di evoluzione dell’uomo – l’aggressività di migliaia di sostanze chimiche di sintesi che l’industria sforna in continuazione e che entrano nel nostro corpo non solo mangiando ma anche bevendo acqua, trattando la pelle con cosmetici e perfino respirando aria.
La conclusione? Se vogliamo arrestare questa epidemia, dobbiamo impegnarci a ridare al cibo la dignità che merita e a stabilire con la natura un rapporto improntato non più allo sfruttamento, ma al rispetto.
Questo quaderno va anche visto come il completamento del precedente riguardante l’alimentazione in gravidanza. Infatti, recenti ricerche suggeriscono che proprio durante il periodo della gravidanza e quello dell’allattamento al seno si possono creare condizioni che favoriscono l’insorgenza nel bambino di allergie e altri disturbi su base immunologica.
Che la lettura buon pro vi faccia.