Quarto numero della rivista Terre
La Biodinamica nel mondo
Non un libro, questa volta, ma una rivista di approfondimento trimestrale dedicata alla biodinamica nel mondo:
Terre. La Biodinamica nel Mondo
Il primo anno di Terre si chiude con l’arrivo dell’autunno, stagione di vino e olio che, con le sue giornate più corte e fresche, invita anche a qualche riflessione. Come quelle dell’antroposofo Tho Ha Vinh, maestro buddista e ambasciatore del Centro Nazionale della Felicità del Bhutan, sui tre grandi compiti dell’agricoltura, spiegati al convegno del Centenario di agricoltura biodinamica a Dornach, in Svizzera. “Possiamo noi, come agricoltori ed esseri umani, trovare una via per alleviare le sofferenze nel mondo?” è stata la domanda portata da Tho Ha Vinh. E la sua risposta è: “Sì, se recuperiamo la dignità dell’agricoltura e capiamo i suoi grandi compiti come compiti dell’umanità”.
Si va nel cuore della terra con l’approfondimento dedicato al vino, che non affronta solo il tema delle pratiche biodinamiche in vigna e in cantina. Attraverso storie diverse, dall’Europa, dall’Asia e dall’America, raccontiamo come la viticoltura biodinamica si stia sviluppando a ogni latitudine, facendo del vino l’ambasciatore privilegiato di una agricoltura che appare, sempre di più, anche come risposta ai cambiamenti del tempo che stiamo vivendo. Si comincia con l’architettura delle cantine, riverbero di un modo diverso di pensare al vino, per poi visitare, con Rino Šuran, la sua azienda agricola nella penisola istriana, in Croazia. Conosceremo poi Emma Gao, brillante imprenditrice globetrotter che ha dato vita ad una delle più importanti aziende vinicole biodinamiche in Cina, nella regione del Ningxia, in mezzo a tre deserti. E poi il caso Ungheria, dove sono molti i giovani che si stanno appassionando alla viticoltura biodinamica, e le aziende di una delle più celebri regioni vinicole Usa, in Oregon.
Joana Curvo ci porta poi in Brasile, dove la speculazione edilizia minaccia il cuore dell’esperienza biodinamica nel Paese, iniziata nel 1974 grazie al lavoro di due imprenditori tedeschi, che oggi chiede aiuto a tutto il mondo. C’è tempo anche per una visita in Tunisia, paese che sta rapidamente diventando deserto, dove la visione e le pratiche biodinamiche offrono una via per ritenere l’acqua. E poi ancora, come di consueto: infografiche, libri, appuntamenti, notizie e molto altro.