Grazie al calendario biodinamico possiamo assecondare e favorire l'influenza degli Astri in maniera virtuosa. Si tratta di un valido strumento operativo che ci permette di agire in sintonia con i ritmi cosmici (cosmo, dal greco kòsmos, il cui significato indica ordine, armonia, eleganza).
Un riconoscimento speciale va a Maria Thun (1922-2012), studiosa, ricercatrice e coltivatrice biodinamica che nel corso della sua attività pluridecennale svolta in Germania ha raccolto ed elaborato dati e informazioni utili a definire una correlazione diretta tra posizione dei Pianeti e loro influenza sulla pratica agricola.
Questa attività di studio e ricerca da parte sua è frutto di un approccio aperto e libero da pregiudizi (e dunque veramente scientifico).
Ma soprattutto è frutto di una visione unitaria e integrata. Sulla base della collocazione dei vari Astri e dei loro movimenti (anche in relazione alle Costellazioni) viene generato un "campo" che sarà plasmato da forze sottili in grado di influenzare i vegetali sulla Terra. In un dato luogo e in un preciso momento vi sarà un certo campo in grado di influire sulle operazioni agronomiche come semina, trapianto, lavorazione del suolo, raccolta etc.
L'influenza di questi corpi celesti, e dunque l'utilità del calendario, sarà tanto maggiore e incisiva quanto più saranno vitali e sani il terreno e le piante. Mentre un terreno privo di vitalità e degradato faticherà a ricevere questo tipo di impulsi, alla pari di una persona che sia ottusa e sorda e che, per questo motivo, non possa beneficiare del suono di una melodia non essendo in grado di accoglierla per farla vivere nella propria interiorità.
Nel calendario biodinamico viene presa in considerazione la posizione astronomica di Pianeti e Costellazioni.
Dunque non si tratta di astrologia, bensì di astronomia per uso agricolo.
In questo calendario Paolo Pistis ed Elena Zaramella, che ringraziamo, elaborano dati e informazioni sviluppate per il territorio nazionale al fine di integrare e sostenere il quotidiano lavoro nei campi, come ulteriore contributo per l’agricoltura biodinamica.