La festa di San Michele cade il 29 di settembre.
Questa è la prima delle tre feste tradizionali che preparano i bambini al Natale attraverso le immagini.
Verranno poi la festa di San Martino e la festa di San Nicola.
Molte vecchie leggende raccontano della battaglia di San Michele contro il drago, di come egli riuscì a sconfiggere il drago e a scacciarlo dai cieli.
Dal Medioevo si tramanda anche la leggenda di San Giorgio, il cavaliere che libera la principessa dal drago uccidendo il mostro con la sua lancia.
Le battaglie del cavaliere sulla Terra e di San Michele in cielo sono metafore delle qualità umane di maggior pregio.
Entrambe esprimono il coraggio e la chiarezza di pensiero, qualità necessarie per superre l’egoismo, la codardia e la falsità.
Quando i bambini tornano all’asilo dopo le vacanze estive, raccogliamo bacche dai boschi, facciamo la marmellata di prugne, fichi e uva: in breve, tutto ciò che è maturato nei campi e nei boschi. Maciniamo poi il grano con una macina a mano, con i bambini in appassionata attesa del loro turno.
Per la festa di San Michele, mettiamo in forno un lungo pane a forma di spiga, riempiendo tutto l’ambiente di un delizioso profumino, e piantiamo i bulbi di tulipano, narciso, e giacinto, che fioriranno a Pasqua.
In questo periodo dell’anno, la stagione ha un’atmosfera diversa: l’aria è più fresca, legiornate si accorciano e le chiare notti d’autunno sfoggiano un meraviglioso cielo stellato. Sugli alberi le foglie ingiallite cadono al vento d’autunno.
Raccontiamo tutto ai bambini sulle stelle in cielo e sulle stelle cadenti che attraversano l’oscurità.
Nel gioco libero all’asilo, può succedere che i bambini facciano un cielo stellato su un pezzo di cartone dipinto di blu, per poi attaccarci sopra delle stelle dorate.
E i bambini guardano il cielo di sera, cercando le stelle cadenti.
Una parte essenziale della celebrazione della festa di San Michele è il racconto della storia di san Giorgio, al quale San Michele offre il suo aiuto in cielo, o, se ci sono molti bambini piccoli nel gruppo, la versione più corta, intitolata “La principessa nel castello fiammeggiante”.
Non tutti i preparativi dovrebbero essere fatti sotto gli occhi dei bambini. Ci devono essere delle sorprese, delle inattese magie che gli adulti hanno preparato in gran segreto.
E’ importante, perchè anche la vita ha i suoi segreti: enigmi, cose a prima vista poco ovvie che suscitano nei bambini forze nascoste.
Tra queste, le belle fasce argentate da legare intorno alla testa che vengono date a tutti i “Cavalieri di San Michele”, perchè vengano indossate durante la festa.
Con delle coperte di velluto, costruiamo un monticello, ricoperto di cristalli che brillano e scintillano quando viene accesa la grande candela al centro.
Quando siamo tutti raccolti attorno a questo monticello di cristalli, raccontiamo la leggenda di San Giorgio.
Dopo il racconto i bambini indossano le loro fasce argentate e fanno il girotondo di San Michele.
Un paggio e una dama andaron per man
là nella foresta, lontan, lontan!
“Mio bel cavaliere, ti prego: attenzion!
Qui nel bosco vive un feroce dragon!”
Un drago focoso dall’erba spuntò,
la dama piangente rifugio cercò.
Lui vinse la bestia e la prese per man,
e insieme andaron lontano, lontan.
A ogni bambino viene data una mela da mangiare a tavola.
Insieme gustiamo una merenda di festa con il pane di San Michele e le mele.
La mela è il frutto della conoscenza, e compare in tutte le feste che precedono il Natale.
L’umanità raggiunge la libertà mangiando il frutto della conoscenza; a causa di ciò, viene scacciata dal Paradiso, e da allora il percorso che gli uomini dovranno seguire è il sentiero che guida alla propria trasformazione. Percorrendo questo sentiero, essi possono venire purificati per servire la causa della bontà e della verità.