Umido e freddo spunta il mattino,
ed a cavallo va San Martino
Quand’ecco appare un mendicante,
lacero e scalzo vecchio e tremante
Il cavaliere mosso a pietà,
vorrebbe fargli la carità
Ma nella borsa non ha un quattrino,
e allora dice Oh poverino
Mi spiace nulla io posso darti,
ma tieni questo per riscaldarti
Divide in due il suo mantello,
metà ne dona al poverello
Il sole spunta e brilla in cielo,
caccia la nebbia con il suo velo
E San Martino continua il viaggio,
sempre allietato dal caldo raggio.
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Nero il cielo era;
la pioggia fitta al suol precipitava
nè una casa nè una roggia
al meschin si presentava
avanza sconfortato,
le sue gambe eran tremanti
ecco un giovane soldato
si presenta a lui davanti
snello biondo ardito e bello,
ei sta ritto sul cavallo
guarda e subito il mantello
svelto taglia senza fallo
ne dà mezzo al poveretto,
che l’indossa, e il donatore
fissa.
Dice ” Benedetto,
sia per sempre il tuo buon cuore.”
Il meschino era Gesù,
e Martin si prosternava
ora non pioveva più,
ecco il cielo rischiarava
riapparì smagliante il sole,
s’udì dolce un’armonia
gelsomini, rose, viole,
infioravano la via.